Il medico internista si occupa dell’assistenza ai pazienti affetti da disturbi epatologici, autoimmuni, allergologici, gastroenterologici, reumatologici e di tutte le altre problematiche di medicina generale che non necessitano di un approccio chirurgico.
Valuta lo stato di salute del paziente considerando sia gli aspetti fisici che quelli psicologici, analizzando i sintomi e i segni in tutti gli organi per poi prescrivere eventuali analisi, elaborare una prima diagnosi, prescrivere una terapia a base di più farmaci per trattare diverse malattie o, se è il caso, indirizzare verso uno specialista del settore più indicato.
E’ consigliato rivolgersi ad un internista quando si soffre di quadri clinici complessi con diverse patologie, per le quali si seguono specifiche terapie proprio perché l’organismo umano è una macchina estremamente complessa, nella quale una problematica di un organo si ripercuote anche sul resto del corpo
L’internista analizzerà nell’insieme il quadro clinico generale, valutando quali siano le terapie più adeguate non solo a trattare la specifica patologia, bensì per la persona che ne soffre. Spesso, infatti, ci si focalizza sulla patologia specifica, dimenticando il resto dell’organismo ed i possibili effetti di tale terapia sulla persona che la assume e sulle eventuali altre patologie di cui soffre. Anche in ambito preventivo, poi, l’internista saprà fare una valutazione complessiva della persona, della sua storia (l’anamnesi) familiare e personale, valutare le patologie presenti ed i fattori di rischio, pianificando gli interventi di tipo preventivo o terapeutico più appropriati per mantenere lo stato di salute e/o rallentare-arrestare il decorso delle patologie
Premesso che ogni persona ha una sua storia familiare e personale unica, sarebbe ideale effettuare il primo check-up intorno ai 30 anni poiché, individuando precocemente comportamenti non adeguati o altri fattori di rischio, è possibile evitare lo sviluppo di molte delle patologie cronico-degenerative, che rappresentano le principali cause di mortalità nel mondo.
Dopo i 30 anni, bisognerà focalizzare l’attenzione sulle patologie più frequenti per età e sesso, oltre che quelle ricorrenti nella famiglia, e gestire le patologie già note.
La prevenzione è fondamentale perché le principali cause di morte nel mondo sono un gruppo di patologie – cardiovascolari, neoplastiche, respiratorie croniche e diabetica – tutte provocate per la maggior parte da fattori di rischio che derivano dal nostro stile di vita, piuttosto che dalla genetica. Tra questi, alimentazione scorretta, sedentarietà, uso di tabacco e abuso di alcool. Si stima che l’impatto sia del 60-65% per lo stile di vita contro il 35-40% dell’ereditarietà. L’internista è il medico formato anche per occuparsi della valutazione e della correzione dello stile di vita, elemento universalmente riconosciuto come fondamentale per la prevenzione delle malattie.