L’audiometria è un esame eseguito allo scopo di individuare eventuali deficit uditivi in genere, infatti, viene effettuato per diagnosticare:
- la sordità, la perdita completa delle capacità uditive;
- l’ipoacusia, la compromissione parziale delle capacità uditive.
L’esame viene eseguito con l’impiego di apposite cuffie che il paziente deve indossare e attraverso le quali viene mandato lo stimolo sonoro. Generalmente, l’esame in questione inizia testando la conduzione delle frequenze acute (da 2.048 Hz fino a 8.192 Hz) e poi delle frequenze gravi (da 512 Hz a 128 Hz). Durante l’esame, il paziente deve alzare la mano o spingere un tasto per confermare di avere percepito il suono in questo modo il medico potrà determinare la soglia di minima udibilità del soggetto.
I risultati dell’audiometria devono sempre essere interpretati in funzione dell’età del soggetto. Infatti, è bene ricordare che con l’avanzare dell’età – a causa della degenerazione delle strutture uditive correlata ai naturali processi di invecchiamento – un certo livello di ipoacusia può anche essere considerato normale (in questi casi, solitamente, si parla di presbiacusia).
La perdita dell’udito varia con l’età, interessando almeno il 25% dei pazienti di età superiore ai 50 anni e oltre il 50% di quelli di età superiore agli 80 anni. Inoltre, negli ultimi anni si è osservato un aumento dei problemi dell’udito in adolescenti e giovani. L’esame audiometrico è eseguito dal tecnico audiometrista o da un otorinolaringoiatra.
Gli esami audiometrici possono essere prescritti dal Medico allo scopo di individuare eventuali deficit uditivi, anche detti ipoacusie. Le ipoacusie sono molteplici e variano tra loro per intensità e per origine. Possono essere suddivise in:
- ipoacusia neurosensoriale, una patologia che risulta essere nella maggior parte dei casi permanente. In questo caso, nervo acustico e orecchio interno sono danneggiati generalmente a causa di prolungata esposizione ai rumori. Le cause possono, altresì, implicare altre patologie come il neurinoma dell’acustico o infezioni di matrice virale e/o batterica;
- ipoacusia di trasmissione, una patologia che può essere trattata sia medicalmente che clinicamente. L’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio esterno e dell’orecchio medio risulta compromesso a causa di traumi, malformazioni o processi infiammatori.
Inoltre, l’ipoacusia viene classificata in quattro livelli di severità:
- leggera, quando il soggetto è in grado di sentire e ripetere parole pronunciate con un tono di voce normale, a distanza di un metro;
- moderata, quando il soggetto è in grado di sentire e ripetere parole pronunciate con un tono di voce elevata, a distanza di un metro;
- severa, quando il soggetto è in grado di sentire parole pronunciate con un tono di voce elevata vicino all’orecchio;
- profonda, quando il soggetto non è in grado di percepire suoni.