L’ecografia delle anse intestinali è una tecnica di diagnostica per immagini indolore, non invasiva che, utilizzando gli ultrasuoni emessi da una sonda appoggiata sulla pelle del paziente, consente di studiare buona parte dell’intestino e del colon.
Questo tipo di ecografia esamina accuratamente la stratificazione della parete intestinali in tutti i suoi tratti, ne misura lo spessore, individua la presenza di eventuale liquido tra le anse intestinali e verifica la presenza o meno di linfoadenomegalie.
Attraverso la valutazione di tali parametri è possibile identificare:
- Presenza di sintomi addominali persistenti
- Dolori addominali maggiormente localizzati ai quadranti addominali inferiori
- Presenza e persistenza di alterazioni dell’alvo (stipsi o diarrea)
- Emissione di sangue con le feci
- Perdita di peso non giustificata
- Follow up delle malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Crohn; Rettocolite ulcerosa)
- Fistole, stenosi e ascessi
- confermare o escludere un sospetto di appendicite
COME SI SVOLGE L’ESAME
L’area addominale da esaminare viene preliminarmente inumidita da un apposito gel che consente la trasmissione in profondità degli ultrasuoni emessi dalla sonda.
E’ simile a una normale ecografia dell’addome in questo caso però il medico ricerca ispessimenti o dilatazioni delle anse intestinali e ne valuta la mobilità e la comprimibilità.
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Il giorno precedente l’ecografia delle anse intestinali, va seguita una dieta alimentare leggera, il giorno stesso dell’esame si consiglia un digiuno da cibi solidi di circa 5/6 ore senza però sospendere eventuale terapie.
Per una corretta valutazione della vescica e del basso addome, è opportuno presentarsi all’esecuzione dell’ecografia delle anse intestinali con la vescica moderatamente distesa, si consiglia quindi di non urinare nelle 3 -5 ore precedenti l’esame (a seconda delle proprie abitudini) oppure, dopo avere urinato circa 2 ore prima dell’esame, bere 2 bicchieri di acqua naturale per ottenere la giusta distensione vescicale.
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.