L’ecografia transrettale è un esame diagnostico, poco o affatto invasivo, utilizzato in medicina per valutare, attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni, l’anatomia del retto (medio-inferiore), dell’ano e del canale anale.
A livello transrettale l’ecografia permette di identificare con notevole accuratezza tutte le strutture tissutali del compartimento pelvico posteriore: lo sfintere anale interno ed esterno dell’ano, gli strati parietali del retto e dell’ano e gli spazi perianali e perirettali.
Può essere effettuata anche in ambito ginecologico con pazienti aventi imene integro quando l’ecografia per via transaddominale non sia stata in grado di fornire sufficienti dettagli poiché essa è in grado di visualizzare in maniera particolarmente precisa il collo uterino e lo spazio retto vaginale.
Questo tipo di ecografia, nfatti, viene anche prescritta per ottenere ulteriori informazioni nella diagnosi di endometriosi avanzata, in caso di vaginiti, neoplasie della cervice, cisti vaginali.
Questo esame consente uno studio accurato della struttura dei visceri esaminati e dei tessuti circostanti, delle fosse ischio rettale e pelvi rettale, e di altri organi quali la vagina, il contorno delle ossa pelviche e la prostata.
L’ecografia transrettale viene prescritta per tutte le seguenti patologie:
- FISTOLE E ASCESSI ANALI per fornire una quanto più accurata valutazione dell’anatomia della fistola
- INCONTINENZA FECALE per evidenziare e quantificare lesioni degli sfinteri anali e dei muscoli elevatori dell’ano e per definirne la morfologia
- NEOPLASIE DEL RETTO E DELL’ANO per la stadiazione locoregionale della malattia e la descrizione dell’estensione e della profondità d’invasione del tumore, dell’eventuale coinvolgimento di strutture, visceri od organi limitrofi e per l’identificazione di lesioni metastatiche linfonodali. E’ inoltre di grande utilità nel follow-up post-operatorio per l’individuazione di eventuali recidive
- DOLORE ANO-RETTALE per evidenziare od escludere patologie anorettali in pazienti con dolore anale o perineale
- DISSINERGIE del pavimento pelvico;
- DIFETTI del pavimento pelvico (rettocele, enterocele,…)
COME SI SVOLGE L’ESAME
Essa viene eseguita introducendo, per via endoanale, una sonda ecografica, di piccolo calibro. La sonda viene protetta con un copri-sonda monouso per evitare la contaminazione.
Nello studio dei difetti del pavimento pelvico (rettocele, enterocele) l’esame può essere completato attraverso uno studio per via vaginale del setto rettovaginale.
La procedura è solitamente indolore, ben tollerata dal paziente e non è quindi necessaria una sedazione.
Il referto è immediato, ovvero viene consegnato al paziente subito dopo la conclusione dell’esame.
PREPARAZIONE
Si esegue preferibilmente a vescica vuota.
Un’ora prima dell’esame eseguire un clistere di pulizia dell’ampolla rettale
L’esame dura circa 20 minuti.
E’ necessario presentarsi all’esame con i referti delle ultime ecografie eseguite o di qualunque altro esame fatto in precedenza (RMN, RX, esami del sangue, ecc…), lettere di dimissione dopo ricoveri e farmaci assunti abitualmente.
E’ consigliato portare un referto del medico specialista oppure l’impegnativa del medico curante che riporti l’indicazione del cosiddetto “Quesito Clinico” (o Quesito Diagnostico), con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificato dal medico curante del paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del quesito clinico consente al medico ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.
Le onde sonore ad alta frequenza sono innocue per il corpo umano e i suoi tessuti.