L’elettrostimolazione è una metodica fisioterapica esercitata attraverso l’utilizzo di un particolare strumento dotato di placchette denominate elettrodi. Queste vengono applicate a contatto con la pelle del paziente, nell’area che si vuole trattare ed emettono un impulso elettrico a bassa frequenza che provoca quindi una contrazione del muscolo.
Questa stimolazione non è tuttavia in alcun modo pericolosa per la salute del paziente, ma può anzi apportare notevoli benefici.

L’elettrostimolazione viene utilizzata per molteplici scopi fisioterapeutici e può essere calibrata in base agli utilizzi, variando intensità, durata, impulso, frequenza o latenza; può essere usata per migliorare il tono muscolare: dal recupero in seguito ad un trauma che abbia portato alla completa immobilità di un arto, al caso di un muscolo così detto “denervato”, ove l’elettrostimolazione serve a evitare che la condizione dello stesso degeneri in un atrofia con la relativa riduzione del diametro delle fibre a fino a giungere alla necrosi del tessuto.

Anche ed in particolar modo gli atleti sfruttano i benefici dell’elettrostimolazione sia per migliorare visibilmente il proprio tono muscolare, ma anche per performare al meglio durante la preparazione atletica, affrontandola senza incorrere nel rischio di infortuni.
Questo metodo, infatti, aiuta e favorisce la potenza delle fibre muscolari, protegge tendini e muscoli da possibili traumi e li defatica una volta terminato l’allenamento.

Questa procedura non viene mai utilizzata in via esclusiva ma, anzi, agisce maggiormente e con grandi risultati se integrata con un lavoro attivo di tipo fisioterapico. L’elettrostimolazione, infatti, velocizza il processo di recupero, ma è molto più efficace se affiancata ad un protocollo riabilitativo.
L’utilizzo in via esclusiva viene effettuato solo nel caso in cui il movimento attivo sia totalmente impedito ed impossibilitato.