Riabilitare in ambito sportivo significa portare la persona (atleta) al recupero ottimale:
- velocemente, rispettando però i tempi di guarigione biologica dei tessuti infortunati
- in sicurezza: non mandare in campo un atleta a rischio recidiva
- meglio, curando cioè anche i fattori di rischio correlati all’infortunio anziché soffermarsi solo sull’infortunio stesso
Se un paziente subisce una distorsione di caviglia, il tipo di danno ed il percorso di recupero saranno similari sia che si tratti di un impiegato sedentario o che sia un rugbista professionista.
Quello che cambia, fondamentalmente, sono due aspetti:
- la condizione fisica pre-infortunio
- la richiesta funzionale del corpo post-infortunio
Se il paziente pratica sport, magari a buoni livelli, ha bisogno di qualcuno che possa guidarlo verso un protocollo di recupero accelerato (ma sicuro) che lo conduca alla guarigione in maniera ottimale.
Questa è la sostanziale peculiarità della riabilitazione del paziente sportivo: la tempistica.
C’è un ulteriore aspetto, altrettanto importante, che differenzia la riabilitazione sportiva da quella classica è che difficilmente si può lasciare un atleta fermo “nel resto del corpo” mentre sta curando un infortunio in un distretto.
In altre parole, se un cestista sta facendo fisioterapia alla caviglia a seguito di una distorsione, non deve arrivare a perdere tono muscolare nel resto del corpo solo perché non può correre, per questa ragione è fondamentale rivolgersi a fisioterapisti in grado di lavorare con sportivi che possano, attraverso un programma magari condiviso con il preparatore atletico, trovare tutte quelle attività sport-specifiche che gli permettano di non perdere muscolatura e mobilità nel resto del corpo ma anche di restare a contatto con la squadra.
- traumatico (distorsioni, contusioni, fratture, lussazioni, lesioni muscolari, ecc.)
- non traumatico (sovraccarichi, tendinopatie, tendiniti)
Il fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva serve a gestire le varie tipologie di infortuni che possono capitare facendo sport ma anche a prevenire molti di questi.
Il primo passo per individuare e capire meglio il problema è la valutazione fisioterapica, durante la quale sono considerati dati importanti come:
- la descrizione dei sintomi (si tratta di dolore, di difficoltà di movimento o di fastidio)
- la loro durata (da quanto tempo sono presenti)
- la loro insorgenza (progressiva e graduale, o improvvisa)
Durante questa prima valutazione il fisioterapista esegue anche dei test di terapia manuale utili per capire quali strutture anatomiche sono coinvolte nell’infortunio se un tendine, un muscolo o un legamento.
Una volta stabilito quale sia il tessuto più in sofferenza, sarà in grado anche di capire se ci sia un particolare gesto tecnico nello sport praticato che possa averlo messo in difficoltà o in stress eccessivo dando origine, ad esempio ad un infortunio da sovraccarico.
Dopo aver effettuato questa visita potrà riferire al paziente, in maniera accurata, se l’infortunio è gestibile da lui, oppure se è necessario intraprendere altri percorsi, ad esempio, una visita ortopedica utile ad approfondire il processo diagnostico.
Infine fisioterapista ed atleta mettono a punto un piano di lavoro che consiste in sedute di riabilitazione, terapia manuale o strumentale, esercizio terapeutico, ma anche in esercizi a casa (o al campo, o in palestra) eseguiti dall’atleta stesso, in autonomia.
Chiaramente il bisogno primario di un atleta è quello di conoscere le tempistiche del recupero e, in questo caso, l’esperienza, unita alla capacità tecnica permette di stimare i tempi di recupero delle varie fasi (fase acuta, fase di allenamento differenziato, rientro in attività, rientro in gara) che, ovviamente, dipendono da innumerevoli fattori come, ad esempio, la capacità di carico che la zona infortunata deve sopportare.
Infatti, conoscendo quali sono gli obiettivi dell’atleta, le esigenze sport-specifiche e le dinamiche di squadra, il fisioterapista può guidare il paziente nel miglior percorso di riabilitazione possibile ottenendo risultati più rapidi ed efficaci.
Le tecniche più utilizzate in riabilitazione sportiva sono
- Fisioterapia Manuale
- Fisioterapia strumentale (TENS, Tecarterapia, ecc)
- Esercizi terapeutici (magari in palestra riabilitativa)
- Linfodrenaggio